sabato 5 novembre 2016

Il Film LA VITA NON SA DI NOMI






La vita non sa di nomi sarà un film di Andreina Garella e Giovanna Poldi Allai sul Progetto Teatro e Salute Mentale, un documentario sui tredici anni di attività teatrale realizzata da Festina Lente Teatro in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Reggio Emilia.
Per realizzare il film è stato scelto il crowdfunding, un finanziamento collettivo dal basso aperto a tutti, un progetto di tutti, costruito da tutti, dove ognuno può ritrovare una parte di se e condividerne lo spirito. “Ci piacerebbe che intorno a questo progetto si crei una comunità che ci appoggia, ci sostenga e si riconosca nei valori del nostro gruppo.”
In questi anni si è formato un gruppo di attori fuori dagli schemi che hanno messo in scena 12 spettacoli.
Il Film vuole raccontare attraverso le visioni poetiche degli attori, il rapporto fra normalità e follia, verità e finzione, mettendo a nudo fragilità, contraddizioni, irrazionalità sempre diverse nel tentativo di comprendere meglio il mondo, per ribadire il diritto di essere uomini e donne con debolezze e incertezze fisiologiche, in contrapposizione alle convenzioni sociali, alla prepotenza, all’egoismo. Uomini e donne emozionati ed emozionabili, condizioni che in nome del benessere vengono continuamente censurate.
Vorremmo lasciare che la fragilità emerga e si trasformi in forza per dimostrare, come diceva Pirandello, che "si nasce alla vita in tanti modi, in tante forme…"

venerdì 7 ottobre 2016

PRESTO IN SCENA

L'ORA IN CUI NON SAPEVAMO NIENTE L'UNO DELL'ALTRO 
Liberamente ispirato all’omonimo testo di Peter Handke
con l’aiuto delle parole di Pierpaolo Pasolini



23 e 24 novembre ore 20.30, Teatro Cavallerizza Reggio Emilia

Acquista online 

http://www.vivaticket.it/ita/event/l-ora-in-cui-non-sapevamo-niente-l-uno-dell-altro/85321

L’azione si svolge in una piazza qualsiasi di un luogo qualsiasi, uno spazio vuoto, libero, dove passa un’ umanità indaffarata che non riesce a vedersi  e che ha paura dello sguardo dell’Altro, ha paura dell’Altro e dell’incontro, concentrata solo su se stessa.  Quando gli sguardi si incrociano, si accorgono con timore che l’Altro esiste e di nuovo si evitano,  si sfiorano, si cercano, mescolando inconsapevolmente la loro esistenza con quella degli altri e la paura per un attimo sparisce. Poi si ricomincia e nello spazio accadono storie tangibili e fantastiche, passano le persone più diverse, un’ umanità vera che fa intravvedere frammenti di vita. Fragilità che si scoprono, ma anche l’utopia dell’incontro che si concretizza, accorgersi dell’esistenza dell’Altro, superare  timori  e curiosi avvicinarsi, per un attimo riconoscersi. Che cos’è il teatro se non un luogo d’incontro tra le persone più diverse? Lo spazio si fa teatro del mondo e accoglie l’insolito della vita. In scena un gruppo di pazienti psichiatrici che da oltre 14 anni lavorano nell’ambito del progetto teatro e salute mentale, un gruppo di straordinaria umanità, che amalgama dolore e piacere, caos e ordine, follia e normalità, in una continua alternanza di emozioni, e che trasforma la fatica del vivere in poesia. Le parole sono poche contrappuntate dai suoni. Un gruppo di musicisti, una banda in transito segue gli attori sulla scena, diventano loro stessi protagonisti dello spazio, uno spazio che spiazza.

Progetto e Regia: Andreina Garella
Ambientazione: Mario Fontanini
Organizzazione: Patrizia Marcuccio

Musiche: Banda di Quartiere, diretta da Emanuele Reverberi


Con: Stefano Barbieri, Elena Beltrami, Luciano Bertazzoni, Lorena Bianchini, Maria Grazia Caviglia, Giovanni Coli, Carmine Cirillo, Valeria Ferrari, Elia Ferri, Bruna Fogola, Enrico Franchi, Giampaolo Gualtieri, Caterina Iembo, Elena Manenti, Patrizia Marcuccio, Stefano Marzi, Antonia Prandi, Alessandra Ruffini, Lorenzo Solci, Consuelo Tamburrino, Massimo Torri.

Il Progetto Teatro e Salute Mentale è realizzato da Festina Lente Teatro in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Reggio Emilia, Scandiano e S.Polo, La Regione Emilia Romagna, la Fondazione I TEATRI di Reggio Emilia, la Provincia e il Comune di Reggio Emilia




giovedì 9 giugno 2016

IL CIBO BUONO


SABATO 18 GIUGNO 2016 DALLE 15 ALLE 17

ARANCIAIA DI COLORNO, FESTIVAL DELLA LENTEZZA


“il cibo è coltura    è cultura    è qualcosa che si trasmette    è la storia     la geografia    il cibo è del popolo che lo cucina    che lo coltiva    è come un libro scritto    un enciclopedia   è un testimone “



 
Un progetto teatrale intorno al cibo, per capire meglio le dinamiche del mondo, entrare in contatto con culture diverse, avviare un dialogo. La ricerca delle proprie radici attraverso gli odori e i sapori, la memoria che ci siamo portati dietro racchiusa nei profumi. Il cibo come condivisione, rituale, attenzione al benessere dell’altro, trasmissione di conoscenze. Cibo come integrazione sociale, per far scoprire che, accanto alle differenze, è possibile trovare vicinanza con i sapori di  popoli da noi spesso tanto discriminati.

Ma anche il cibo come diritto, prodotto nel rispetto della sovranità alimentare dei popoli, delle loro culture, della terra e il cibo che viene dallo sfruttamento dei lavoratori, che provoca l’inquinamento dell’ambiente, che è esportato  senza nessun beneficio per chi lo coltiva.  Così il cibo diventa anche un mezzo per capire meglio le dinamiche del mondo ed è anche un’opportunità che ci permette di entrare nella storia di un popolo, da vita a un dialogo e ci mette in contatto con gli altri. Perché non si parla solo di cibo, quando si parla di cibo.

L’ambientazione scelta per la rappresentazione è un museo,
Il cibo rappresentato e il museo sono due paesaggi, uno interiore e uno esterno che diventano la stessa cosa, la scena del sogno è il corpo del sognatore.
“Ci piacerebbe conoscere l’onda sulla quale andiamo alla deriva nell’oceano e solo su quell’onda siamo noi stessi”: il farsi portare dall’onda, attraversare il mondo è un nuova condizione per fare teatro in un luogo che contribuisce a fare accadere le cose in sua presenza .
Lo spettacolo teatrale si sviluppa come percorso e segue il percorso che il pubblico normalmente fa all’interno del museo. Lo spettatore segue lo stesso percorso e vede un tutt’uno tra i materiali esposti, una video installazione appositamente prodotta e le attrici che agiscono con rispetto, mimetiche, fruitrici di luci e immagini comuni ed è solo lo spettatore che riesce a percepire quel luogo che sembra pulsare come qualcosa che non è mai stato, un luogo al suo primo battito, un luogo alla sua seconda generazione.

 
  Foto Giovanna Poldi Allai

 
               


Regia  Andreina Garella Ambientazione  Mario Fontanini  Collaborazione ai testi  Elide La Vecchia Video installazione  Giovanna Poldi Allai
Con Maria Anusca,  Pia Bizzi, Valeria Cammarata, Valentina Ceclu, Carla De Lucio, Mariama Diakhate, Iaria Donelli, Roberta Garulli, Polina Grusca, Alida Guatri, Angela Marchetti, Enrica Mattavelli, Sara Miodini, Chiara Nizzoli, Angela Pagani, Giulia Peloso,Teresa Portesani,Viorica Revenco, Elena Ricci, Rosine Size Foka, Simona Spaggiari, Svetlana Erochina, Patrizia Sivieri, Elena Vezzani.