giovedì 9 giugno 2016

IL CIBO BUONO


SABATO 18 GIUGNO 2016 DALLE 15 ALLE 17

ARANCIAIA DI COLORNO, FESTIVAL DELLA LENTEZZA


“il cibo è coltura    è cultura    è qualcosa che si trasmette    è la storia     la geografia    il cibo è del popolo che lo cucina    che lo coltiva    è come un libro scritto    un enciclopedia   è un testimone “



 
Un progetto teatrale intorno al cibo, per capire meglio le dinamiche del mondo, entrare in contatto con culture diverse, avviare un dialogo. La ricerca delle proprie radici attraverso gli odori e i sapori, la memoria che ci siamo portati dietro racchiusa nei profumi. Il cibo come condivisione, rituale, attenzione al benessere dell’altro, trasmissione di conoscenze. Cibo come integrazione sociale, per far scoprire che, accanto alle differenze, è possibile trovare vicinanza con i sapori di  popoli da noi spesso tanto discriminati.

Ma anche il cibo come diritto, prodotto nel rispetto della sovranità alimentare dei popoli, delle loro culture, della terra e il cibo che viene dallo sfruttamento dei lavoratori, che provoca l’inquinamento dell’ambiente, che è esportato  senza nessun beneficio per chi lo coltiva.  Così il cibo diventa anche un mezzo per capire meglio le dinamiche del mondo ed è anche un’opportunità che ci permette di entrare nella storia di un popolo, da vita a un dialogo e ci mette in contatto con gli altri. Perché non si parla solo di cibo, quando si parla di cibo.

L’ambientazione scelta per la rappresentazione è un museo,
Il cibo rappresentato e il museo sono due paesaggi, uno interiore e uno esterno che diventano la stessa cosa, la scena del sogno è il corpo del sognatore.
“Ci piacerebbe conoscere l’onda sulla quale andiamo alla deriva nell’oceano e solo su quell’onda siamo noi stessi”: il farsi portare dall’onda, attraversare il mondo è un nuova condizione per fare teatro in un luogo che contribuisce a fare accadere le cose in sua presenza .
Lo spettacolo teatrale si sviluppa come percorso e segue il percorso che il pubblico normalmente fa all’interno del museo. Lo spettatore segue lo stesso percorso e vede un tutt’uno tra i materiali esposti, una video installazione appositamente prodotta e le attrici che agiscono con rispetto, mimetiche, fruitrici di luci e immagini comuni ed è solo lo spettatore che riesce a percepire quel luogo che sembra pulsare come qualcosa che non è mai stato, un luogo al suo primo battito, un luogo alla sua seconda generazione.

 
  Foto Giovanna Poldi Allai

 
               


Regia  Andreina Garella Ambientazione  Mario Fontanini  Collaborazione ai testi  Elide La Vecchia Video installazione  Giovanna Poldi Allai
Con Maria Anusca,  Pia Bizzi, Valeria Cammarata, Valentina Ceclu, Carla De Lucio, Mariama Diakhate, Iaria Donelli, Roberta Garulli, Polina Grusca, Alida Guatri, Angela Marchetti, Enrica Mattavelli, Sara Miodini, Chiara Nizzoli, Angela Pagani, Giulia Peloso,Teresa Portesani,Viorica Revenco, Elena Ricci, Rosine Size Foka, Simona Spaggiari, Svetlana Erochina, Patrizia Sivieri, Elena Vezzani.



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