SABATO 18 GIUGNO 2016 DALLE 15 ALLE 17
ARANCIAIA DI COLORNO, FESTIVAL DELLA LENTEZZA
“il
cibo è coltura è cultura è qualcosa che si trasmette è la storia la geografia il cibo è del popolo che lo cucina che lo coltiva è come un libro scritto un enciclopedia è un testimone “
Un progetto teatrale intorno al cibo, per capire meglio le
dinamiche del mondo, entrare in contatto con culture diverse, avviare un
dialogo. La ricerca delle proprie radici attraverso gli odori e i sapori, la
memoria che ci siamo portati dietro racchiusa nei profumi. Il
cibo come condivisione, rituale, attenzione al benessere dell’altro,
trasmissione di conoscenze. Cibo come integrazione sociale, per far scoprire che, accanto alle differenze,
è possibile trovare vicinanza con i sapori di
popoli da noi spesso tanto discriminati.
Ma
anche il cibo come diritto, prodotto nel rispetto della sovranità alimentare
dei popoli, delle loro culture, della terra e il cibo che viene dallo
sfruttamento dei lavoratori, che provoca l’inquinamento dell’ambiente, che è
esportato senza nessun beneficio per chi
lo coltiva. Così il cibo diventa anche un
mezzo per capire meglio le dinamiche del mondo ed è anche un’opportunità che ci
permette di entrare nella storia di un popolo, da vita a un dialogo e ci mette
in contatto con gli altri. Perché non si parla solo di cibo, quando si parla di
cibo.
L’ambientazione
scelta per la rappresentazione è un museo,
Il
cibo rappresentato e il museo sono due paesaggi, uno interiore e uno esterno
che diventano la stessa cosa, la scena del sogno è il corpo del sognatore.
“Ci
piacerebbe conoscere l’onda sulla quale andiamo alla deriva nell’oceano e solo
su quell’onda siamo noi stessi”: il farsi portare dall’onda, attraversare il
mondo è un nuova condizione per fare teatro in un luogo che contribuisce a fare
accadere le cose in sua presenza .
Lo
spettacolo teatrale si sviluppa come percorso e segue il percorso che il
pubblico normalmente fa all’interno del museo. Lo spettatore segue lo stesso
percorso e vede un tutt’uno tra i materiali esposti, una video installazione appositamente prodotta e le attrici che agiscono con rispetto, mimetiche, fruitrici di luci e immagini
comuni ed è solo lo spettatore che riesce a percepire quel luogo che sembra
pulsare come qualcosa che non è mai stato, un luogo al suo primo battito, un
luogo alla sua seconda generazione.
Foto Giovanna Poldi Allai
Regia Andreina Garella Ambientazione Mario Fontanini Collaborazione ai testi Elide La Vecchia Video installazione Giovanna Poldi Allai
Con Maria
Anusca, Pia Bizzi, Valeria Cammarata,
Valentina Ceclu, Carla De Lucio, Mariama Diakhate, Iaria Donelli, Roberta
Garulli, Polina Grusca, Alida Guatri, Angela Marchetti, Enrica Mattavelli, Sara
Miodini, Chiara Nizzoli, Angela Pagani, Giulia Peloso,Teresa Portesani,Viorica Revenco, Elena Ricci, Rosine Size Foka, Simona Spaggiari, Svetlana Erochina,
Patrizia Sivieri, Elena Vezzani.