con Leyla Akgul, Maria
Anusca, Nissrin Baradii, Fridous Benson, Hasna Belouad, Olga
Budistean,
Pia Bizzi, Nuria Cabanas, Claudia D’Auria, Ilaria Donelli,Sokhna Mariama Diakhate, Roberta Garulli, Alida Guatri, Polina Gusca,Christiana Gnoukouri, Angela Marchetti,
Enrica Mattavelli, Flora N'gbo, Glory Okojie, Teresa
Portesani, Elena Ricci, Simona Spaggiari, Patrizia Sivieri,Silvia
Tarasconi, Marta Toschi, Elena Vezzani
regia Andreina Garella
ambientazione Mario Fontanini
al piano Ailem Carvajal Gomez
Foto Caterina Orzi
organizzazione Alida Guatri
Ufficio Stampa Raffaella Ilari
ambientazione Mario Fontanini
al piano Ailem Carvajal Gomez
Foto Caterina Orzi
organizzazione Alida Guatri
Ufficio Stampa Raffaella Ilari
“Ma una cosa è
certa: costruire muri al posto di ponti e chiudersi in stanze insonorizzate,
non porterà altro
che a una terra desolata, di separazione reciproca,
che aggraverà
soltanto i problemi.”
Zygmunt Bauman
I muri sono pesanti, sigillano, segregano,
separano e nel
proliferare di muri, barriere, reclusioni, in società tecnologicamente
avanzatissime e psicologicamente fragilissime, diventa urgente riflettere sulle
paure, sull’ignoranza e le ragioni che spingono a rinchiuderci/rinchiudere,
separarci/separare, fermarci/fermare.
A
partire da queste riflessioni, così come da numerosi stimoli culturali offerti
dal pensiero di Zygmunt Baumann, nasce “La
terra desolata” il nuovo progetto teatrale di Festina Lente Teatro, regia Andreina Garella, ambientazione Mario
Fontanini, che andrà in scena domenica
7 maggio (dalle 16 alle 18; ingresso gratuito) a Parma nella Chiesa
sconsacrata di San Quirino (b.go Romagnosi 1/a).
In
scena 27 donne
migranti, profughe, richiedenti asilo e native. Donne che coraggiosamente si
mettono in viaggio, a volte fuggono, arrivano in luoghi nuovi e diversi,
desiderose di fare.
“La
terra desolata” nasce da
un laboratorio teatrale rivolto ad un gruppo di ventisette donne, iniziato nel
mese di febbraio e strutturato in una ventina di incontri, realizzato da Festina Lente Teatro e Associazione Vagamonde, con il
contributo di Comune di Parma e Coop Alleanza 3.0, in collaborazione con Forum Solidarietà,
Consorzio Solidarietà Sociale, con il Tavolo dell’accoglienza femminile (nato
nell’ambito del Protocollo per la presa in carico delle vittime e potenziali
vittime di tratta) e la rete di
associazioni che si occupano di migrazione, inclusione, accoglienza.
Raccontano, aggiungono cultura a cultura,
scambiano memoria con memoria: il teatro
diventa scambio e incontro, il luogo dove poesia, parole
ed emozioni si intrecciano e si sovrappongono in un viaggio attraverso le
differenze di cultura e la comunanza dei sentimenti, creando un tessuto di
emozioni e di sapienza. Uno strumento per superare le differenze culturali,
senza cancellarle e favorire relazioni nuove e inedite.
Attraverso il teatro si permette di
confrontarsi con la propria condizione di sradicamento: si dà voce ai racconti
delle donne, per capire, aprirsi, accogliere e, forse, anche il teatro potrà
fare da guida nell’individuare una strada possibile.
Lo spettacolo sarà
strutturato come una sorta di visita, un percorso attraverso lo spazio dove, in
alcuni punti, si svolgeranno, in contemporanea, diverse azioni teatrali, che si
ripetono ininterrottamente.
Parte
integrante sarà la video installazione
realizzata da Migrabilia, un
laboratorio, composto da ragazzi, richiedenti asilo e rifugiati di Ciac Onlus -
Parma, condotto da Giovanna Poldi Allai.
Da
14 anni Festina Lente Teatro, in
collaborazione con Vagamonde, porta
avanti un’articolata esperienza teatrale, rivolta a donne migranti e
native, nella quale si è sviluppato uno scambio creativo fra diverse culture:
un teatro portatore di pari opportunità, uno strumento privilegiato di
educazione e di integrazione sociale. In questi anni hanno indagato temi quali
il viaggio migratorio, le diverse forme di discriminazione ed esclusione
sociale, i diritti sanciti e quelli negati, la violenza di genere.